martedì 5 luglio 2022

Le autocefalie romene e la nascita del moderno Patriarcato di Romania



Nel 1823, il nuovo principe Grigorie IV Ghica di Valacchia convocò un concilio locale di ventitré ecclesiastici per eleggere un nuovo metropolita. Il concilio scelse uno ierodiacono nativo romeno di nome Grigorie, che era nato a Bucarest e fu tonsurato monaco nel monastero di Neamț dal grande san Paisio Velichkovskij nel 1790. Grigorie trascorse poi del tempo sul Monte Athos prima di tornare in Romania. Sebbene fosse tradizione che il vescovo di Râmnic o il vescovo di Buzău diventasse il prossimo metropolita, l'elezione di Grigorie ruppe questa pratica, poiché era solo uno ierodiacono. Durante il suo mandato come metropolita, Grigorie nominò nuovi vescovi, fondò nuove chiese, scuole e seminari e pubblicò una raccolta in 12 volumi delle vite dei santi. Era particolarmente amato per la sua cura per i poveri, le vedove e i bambini, e nel 2006, fu canonizzato come san Gregorio l'Insegnante (sfântul Grigorie Dascălul)


Le autocefalie romene e la nascita del moderno Patriarcato di Romania 


    Questa la presentazione del direttore del sito  all'articolo


Matthew Namee, lo storico ortodosso americano che abbiamo presentato più volte sul nostro sito, ha offerto un recente contributo per comprendere la storia dell'indipendenza dell'Ortodossia romena, che oggi in Italia costituisce la presenza ortodossa più estesa e organizzata. Avete letto bene il titolo, "le autocefalie romene", e non "l'autocefalia romena", perché il processo storico ha coinvolto diverse Chiese locali a vario titolo indipendenti le une dalle altre. Buona lettura!

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